Poesie e racconti immersi nella natura

giovedì 10 ottobre 2024

I confini dell'infinito


 
Valicare i confini dell'infinito
con la lentezza d'un fulmine
e l'irruenza di un bradipo.

Camminare con pesanti passi
sulle nuvole strappate dai venti
alitando per ricomporle.

Sostare nello spazio vuoto
senza mai fermarsi, nell'attesa
di un tempo che non esiste.

Abbracciare con le mani legate
i vacui corpi degli spiriti
vaganti nelle irrequiete onde
dello spazio silente.

Restare in questa esistenza
in attesa di una morte
che tarda ad arrivare
col suo veloce passo nella vita.

verdefronda

8 commenti:

  1. Il tuo testo è un viaggio sensoriale e paradossale che cattura il lettore in una dimensione sospesa tra immobilità e movimento. L'ossimoro tra lentezza e rapidità, tra sostanza e vuoto, evoca una sensazione di smarrimento e contemplazione, come se il soggetto fosse un viandante dell'invisibile. Ogni verso è una contraddizione che svela una verità nascosta: l'impalpabile confine tra esistere e non esistere, tra il desiderio di andare oltre e la consapevolezza di essere sempre nello stesso punto. Una riflessione intensa, che lascia nell'animo il riverbero di un tempo inafferrabile e il silenzio del vuoto cosmico. Buona giornata!

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    1. Grazie Giuseppe per le tue parole e la tua sensibilità che apprezzo molto. In sintesi dobbiamo imparare a vivere in un mondo pieno di contraddizioni.

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  2. I paradossi che usi sin dal titolo, stimolanti e impossibili, danno alla poesia un’apparente giocosità che però scompare a leggere più in profondità le parole. Vi è in realtà una crescente cupezza ( quell’abbraccio a mani legate e’ segno delle nostre frustranti impossibilità) che si manifesta in pieno nei versi finali dove sembri rimproverare la morte per il suo tardare (nonostante il passo veloce!)
    piaciuta
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

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  3. Rettifico: più che paradossi, veri ossimori
    ml

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  4. Hoi Georgio, mooi gedicht en foto. Welke muziek speelt er op je blog ? Fijn weekend !

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  5. la mente vive in anticipo ciò che lo spirito rifiuta cosi il fulmine diventa lento come un bradipo che al contrario è un animale lento,le mani legate non possono abbracciare niente ,neanche volendolo .In definitiva mi dà l’impressione di uno spirito indomito che non si arrende all’ineluttabilità di quanto la mente vive in anticipo .
    Una volta mi dicesti che l’atteggiamento che si ha di fronte a certe cose influenza le forze positive o negative dell’universo, anticipandole o ritardandole .Io penso che la tua stanchezza fisica è grande mentre il tuo spirito è vitale e non si arrende …Beh Giorgio ,ascolta Iride ,il tuo spirito guida e resisti ,resta qui ,per l'infinito c'è tempo.
    Ti abbraccio forte
    Eos

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