immagine dal web
Alla mattina appena alzata
oh bella ciao, bella ciao
bella ciao ciao ciao
in risaia mi tocca andar
e fra gli insetti e le zanzare
..
duro lavoro mi tocca far.
Il capo in piedi col suo bastone
..
e noi curve a lavorar.
Oh mamma mia o che tormento
..
io t'invoco ogni doman
e ogni ora che qui passiamo
..
noi perdiam la gioventù
Ma verrà un giorno che tutte quante
..
lavoreremo in libertà.
verdefronda
Le mondine, quelle del film *Riso amaro* con Silvana Mangano, Vittorio Gassman e Raf Vallone, sono ormai le ultime appendici di un mondo scomparso, le mondine, lavoratrici stagionali spesso emigrate da altrove, come Angela Uaglivo di Caselle in Pittari, in Cilento: “sono nata nel 1932 e per anni ho fatto la mondina a Vercelli. Ho fatto pure la facchina dietro ai camion, pur di mantenere i miei figli, ma due mesi all’anno ero fissa su alle risaie. Era una vita come i militari là, dormivamo tutte donne insieme in un capannone, sulla paglia del riso. C’era una malattia comune che veniva spesso, la chiamavano il “mal di riso”, cioè ti venivano tante bolle sulla gambe. Poi c’erano tantissime zanzare. Quando tornai a Caselle per la morte di mio padre, il farmacista mi guardò le gambe e mi disse: “mamma mia come sei ridotta figli mia”. Poi camminavamo sempre scalze, lavorando otto ore al giorno. Se delle volte chiedevamo delle ore di straordinario per avere un po’ di soldi in più, lavoravamo pure la sera, un paio d’ore, spesso in squadra. Poi sono iniziati ad arrivare pacchi con coperte e materassini. Non mi sono mai informata su chi fosse stato a mandarceli, ma grazie a quei pacchi siamo stati un po’ meglio”.
RispondiEliminaGiorgio, una bella poesia, quella scritta da te, suscita tanti ricordi.
Grazie Gus per il bellissimo commento
EliminaUna poesia molto evocativa ed emozionante. Il tema trattato è importante. Leggendo i tuoi versi ci si immedesima nell’ardua vita delle mondine e se ne percepisce tutta la sofferenza.
RispondiEliminaUn'immagine che racconta.
RispondiEliminaParole che ci riportano indietro nel tempo e la "nostalgia" ci abbraccia...
Un lavoro durissimo e antico che queste parole rappresentano così bene.
RispondiEliminasinforosa
Un lavoro molto duro quello delle mondine.Altri tempi,
RispondiEliminaper fortuna.
Bei versi!! Un lavoro molto duro quello delle mondine! Un lavoro di altri tempi, ormai non c'è ne sono più. Saluti.
RispondiEliminaProfundo poema, te mando un beso. Enamorada de las letras
RispondiEliminaGreat blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaCiao GIORGIO sto cantando quella canzone..... sono tornata ciao ciao ciao
RispondiEliminaBravissima! Ciao. Vengo da te.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaStupendi versi che mettono in risalto il durisswimo lavoro delle mondine...
RispondiEliminaUn caro saluto, Giorgio
Ros
Bellissimi versi omaggianti il duro lavoro delle mondine, con la certezza di un futuro, non lontano, di un riscatto...
RispondiEliminaUn caro saluto, Giorgio
Ros
Ciao Giorgio
RispondiEliminamolto bella ed evocativa questa tua lirica, ricorda un passato molto duro ma credo felice per alcuni versi. Un abbraccio 🌹🥰
Chiara
Mia nonna e sua sorella da giovani avevano fatto le mondine.
RispondiEliminaCiao Giorgio, tempi in cui un tozzo di pane costava fatica. .
RispondiEliminaUn saluto caro
Rakel